Statua con S. Francesco e la Lupa : realizzata in cartapesta e altri materiali nel corso del XVII secolo. L’opera ci presenta la lupa in posizione eretta e rivolta verso San Francesco che ha lo sguardo fisso e assorto.

Altare : la pietra usata come mensa d’altare è la stessa sulla quale , secondo la tradizione, Francesco predicò al popolo eugubino e stipulò il patto tra il popolo stesso e il lupo. Reca la seguente scritta : “ Havendo San Francesco con la santa croce humiliata fuor di Gubbio quella lupa che homini e bestie divorava con stupor del populo la menò qua et su la presente pietra predicando si fece dare la fede con la zampa con patto di non far più danno alcuno et con patto d’esser dalla città nutrita sì che attutti poi obbediente nella vicina grotta habitava”

Madonna ed il Bambino tra i santi Tommaso, Francesco e Ubaldo, Tela raffigurante la Vergine con il Bambino e i Santi Tommaso Apostolo patrono dei muratori, Ubaldo patrono della città e dell’arte muraria e Francesco e il lupo. Realizzato intorno alla metà del XVII secolo da Giovan Battista Michelini ( Foligno, 1604 – 1679). L’apostolo Tommaso in una mano tiene la squadra, al fine di ricordare l’incarico ricevuto dal re delle Indie , Gundafar, di edificare il “ palazzo celeste” cui allude la scenografia sullo sfondo. La figura di S. Tommaso Apostolo è desunta , con una lieve variante nella posa delle mani, da quella realizzata da Guido Reni per la cappella Olivieri nel Duomo di Pesaro.

Statue dei Santi: dal momento dell’Alzata per tutta la durata della Corsa la sommità del Cero è ornata dalla statuetta lignea del Santo,protettore delle corporazioni che rappresenta. Il santo è il simbolo del Cero stesso, il colore dominante della sua veste è quello delle divise dei ceraioli ( giallo per S. Ubaldo, azzurro per S. Giorgio e nero per S. Antonio e gli oggetti che reca ( mitria e pastorale per S. Ubaldo, lancia ed elmo per S. Giorgio e fiamma per S. Antonio) ne diventano lo stemma.

Ubaldo è rappresentato nell’atto di benedire e indossa un piviale giallo ricamato in oro, fissato con una spilla gemmata. La veste episcopale è completata da altri accessori: stola, cindolo e collare con la croce, anello e pastorale. S. Giorgio è avvolto da un ampio mantello azzurro che scende sulla groppa e sui fianchi del cavallo. L’armatura si compone di un elmo con alto piumaggio, la mano sinistra imbraccia lo scudo e tiene le redini , la destra impugna la lancia. S. Antonio indossa un saio con cappuccio di colore nero, i piedi calzano sandali. Al cordone è attaccato un rosario nero. Sulla mano sinistra brucia il tradizionale fuoco.